Rajasthan: Jaipur, Jodhpur e Jaisalmer

La prima parte del viaggio in India si è svolta nel Rajasthan, poco a sud dalla capitale New Delhi. E’ uno degli stati più rinomati dell’India grazie soprattutto alla maestosità dei suoi forti e palazzi storici, ma essendo bassa stagione tutte le guesthouse erano semivuote e non c’erano molti turisti in giro.

Dal 1500 al 1700 circa il Rajasthan è stato governato dai Moghul, una dinastia di imperatori musulmani, per questo nonostante la religione più diffusa in India sia l’induismo, le influenze dell’Islam, in particolare per quanto riguarda l’architettura sono molto evidenti. Ad esempio, non sapevo che sulla porta di ingresso al giardino antistante il Taj Mahal, il monumento più rappresentativo dell’India (che non si trova nell’odierno Rajasthan ma molto vicino), fossero incisi dei versi del Corano.

La prima tappa del viaggio in treno da Delhi è stata Jaipur, la capitale del Rajasthan, detta anche la “città rosa” per via del colore della maggior parte dei palazzi del centro storico. La città è stata fatta tingere di rosa dal Maharaja suo fondatore sia perché era il colore preferito della moglie, sia per impressionare gli inglesi prossimi in quel periodo ad una visita ufficiale nello stato da poco colonizzato.
Per visitarla ci siamo fatti scarrozzare per tutta la giornata da un ragazzo del posto, che è sempre piacevole per la possibilità di fare domande e scoprire nuove abitudini e stili di vita completamente differenti dai nostri. Per la visita dei monumenti invece ci sono spesso le audio guide in italiano.

Jaipur City Palace
Jaipur City Palace
Jaipur Fort
Jaipur Fort
Tempio a Jaipur
Tempio a Jaipur
Jaipur Water Palace
Jaipur Water Palace
Porta nell'esterno del City Palace
Porta nell’esterno del City Palace
Jaipur è detta anche la "città rosa"
Jaipur è detta anche la “città rosa”

Dopo Jaipur, sempre in treno, siamo arrivati a Jodhpur, un’altra città contraddistinta da un colore, questa volta il blu, che riveste i tetti e parte dei muri delle case sottostanti il forte. Queste abitazioni sono blu perché è il colore che distingueva le case dei bramini, ovvero gli uomini appartenenti alla casta sacerdotale induista. Alcune vie ricordano molto Chefchaouen, l’altra “città blu” che si trova invece in Marocco.

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Dei forti del Rajasthan, quello di Jodhpur è a mio avviso il più scenografico, si trova su una rupe che sovrasta la città e a tratti ha l’aspetto di un castello.

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L’ultima fermata del viaggio in Rajasthan è stata Jaisalmer, quasi al confine col Pakistan e che si affaccia sul deserto di Thar, verso cui partono diverse escursioni a bordo di cammelli. Anche Jaisalmer è rinomata per il suo forte di colore ocra che richiama le tonalità del paesaggio. La principale differenza di questo forte è che è abitato, per cui nelle vie interne ci sono case e negozi, il più delle volte per turisti.

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Il viaggio è poi proseguito per Agra e proseguirà successivamente a Varanasi; dopo qualche appunto sulle città scriverò qualcosa sull’impatto generale con l’India, sulla sua cultura e le abitudini dei suoi abitanti.